La bonifica di Malagrotta deve partire subito: si copra la discarica e si realizzi un parco.

Continua il lavoro della Regione Lazio affinchè si arrivi alla sistemazione definitiva di quello che è un simbolo della vecchia gestione dei rifiuti; l’ex discarica di Malagrotta va coperta e ricoperta di alberi che possano contribuire alla bonifica del terreno sottostante e tutto questo dovrà essere finanziato di chi sinora ha gestito quell’impianto ed inquinato l’ambiente, Manlio Cerroni e le sue società.

La copertura a cui si fa riferimente viene definita “capping” e già lo scorso Ottobre si era svolto un tavolo tecnico che aveva poi approvato il progetto definitivo. In quella sede, oltre ad adeguare il progetto allo stato dei luoghi, si era imposto che per ricoprire la discarica venisse usata della terra e non la FOS, Frazione organica stabilizzata: quest’ultima è il risultato di un processo d’igienizzazione e stabilizzazione dei rifiuti solidi urbani che, sebbene utilizzato per ricoprire discariche, non è sicuramete adatta per costituire la base di un parco pubblico.

Ad oggi tale progetto non c’è, nonostante l’esigenza di una rapida bonifica richiesta dal Consiglio di Stato e i continui solleciti fatti dai Municipi XI e XII, da Roma Capitale e dalla Regione: a 18 mesi dalla chiusura della discarica aumenta la possibilità che sorgano problemi strutturali alle sponde della “montagna” ovvero si creino dei bacini di percolato a seguito dei ristagni d’acqua che nel tempo possono formarsi. Si dia quindi il via alla riqualificazione, ma si faccia presto.

Malagrotta Capping