Non servono “Zone Rosse” è la dignità della donna che va tutelata

La Commissione per le Pari Opportunità del Municipio XI ha oggi aderito alla lettera aperta al Sindaco Marino inviata dall’associazione “Rising – Parita’ di genere” con la quale si esprime contrarietà alla creazione di aree di tolleranza della prostituzione (zone rosse) in alcune parti della città. – Lo dichiarano Rossella Coltorti, Giulia Fainella ed Emanuela Mino, Consigliere del Municipio Roma XI.

La prostituzione è una forma di violenza contro le donne e va combattuta anche con l’ausilio di interventi sociali e culturali efficaci. Nessuna amministrazione può esimersi da questo ed è chiaro che il problema va affrontato in maniera coordinata senza lasciar spazio ad iniziative estemporanee e di facciata, senza lasciare da soli i cittadini e le istituzioni locali che più si trovano ad affrontare questi problemi. Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia e fingere che i problemi sociali che affliggono la nostra Città non esistano. Quello che chiediamo fortemente al Sindaco è che si avviino le procedure al fine di calibrare una giusta proposta che tenga conto di chi il fenomeno lo subisce sulla propria pelle, di tutte quelle persone che sono gettate in mezzo ad una strada, di quegli schiavi, donne e minori soprattutto, vittime di tratta e di violenze.

Non è con la creazione di “zone rosse” che potremo risolvere questa situazione, non è creando enclavi del sesso nelle quali la prostituzione sia legittimata che potremmo ridurre il fenomeno e dare maggiore dignità a chi è costretto. Parimenti non è così che potremmo dire di essere realmente accanto a tutti quei cittadini che oggi chiedono maggiore decoro in quelle strade che, contro legge, sono ostaggio di una pratica che va combattuta con controlli e con mediazione sociale che può giungere anche con l’ausilio e l’implementazione di progetti già esistenti. Solo attraverso un deciso cambio di rotta si può sperare in questo come in altri campi dove il disagio sociale assume diversi aspetti, di poter arrivare ad un risultato che tenga conto di tutti gli attori e che sia realmente frutto di un lavoro che vede oltre la contingenza e mira a tutelare e difendere la salute e la dignità delle donne.